A Sara
12 gennaio 2008
Il cielo libera lacrime abbondanti
che rinfrescano l'aria.
Odo il profumo della madre terra
che respira pianamente.
Mi appare il tuo sorriso.
Placido e dolce
sfiora i miei pensieri, li avvolge.
La luce stanca cede all'ombra: e' inverno.
Ma le tue labbra liberano il sole,
non v'e' posto per la sera;
l'immensita' si offre
con le lacrime e i suoi canti.
E' la tua anima, Sara:
giunge e mi esorta,
guida la mia mente,
corre, si ferma
tra luci e ombre cammina.
In punta di piedi
per non velarti gli occhi:
specchi incantati
che tanto han da mostrare
ma rari alla fiamma della gioia.
O Sara, nel mio destino
e' il vagare tra amori, tramonti, deserti,
viaggio ambiguo di incomprensioni e palpiti.
Comprendo, e ringrazio, quando profumi di vita
vengono donati. Come te, rugiada
del mio animo.
Viaggiare e udire
28 agosto 2003
Amo viaggiare.
Ove orme passate han saturato l'aria
di piccole gioie e grandi sacrifici,
libero il mio io,
odo i passi che sollevano echi.
Ricordo che niente e nulla
e' li' per caso.
Ma e' donato:
nei germogli,
nella fonte che canta,
nel profumo dei fiori,
nella vita che passa.
Vi e' sempre uno scroscio di pioggia,
un raggio di sole
o un filo di vento.
E divoro i passi
che mi han preceduto,
sento, col cuore e con la mente,
le emozioni li' radicate.
L'arte mi circonda
e mi desto.
Mi desto del mio viaggio
esulto immerso nelle voci del passato.
Il sogno del Viandante
Mostra micologica Lucchese 2016
Passeggiando e fischiettando
Tra erba alta ed il fogliame
Sia per voglia che per fame
Vanno sempre a lui cercando.
Chi lo chiama ceppatello
chi gli da' nome porcino:
come fungo e' molto bello
ha il sapore sopraffino.
Se nell'aria come un fumo
cerchi attento il suo profumo
chi lo trova con stupore
solitario o in piu' esemplari
se ne puo' far vanto e onore
poi gustarlo coi compari.
Per il suo ammiratore
e' un gioiello, una speranza:
ritrovarlo a Camaiore
d'ogni anno e' una costanza.
Tu
28 agosto 2003
Respiri la bellezza del nostro mare
e ammiri delle Apuane l'immensita'.
Smarrisci lo sguardo
nella lotta tra il verde e il grigio,
tendi il timpano dell'animo tuo
udendo il divino operare
di chi sa tagliare le montagne.
Ascolta l'essenza del mare
che si sposa col progumo dei fiori.
Ascolta. Inèbriati della vita
che si dona colma
di gelo calore e sudore.
Sappi osservare ove inizia il cielo
e finisce il mare.
Li' vi e' la linfa della vita.
Vagare
28 agosto 2003
Vagare con lo sguardo ad abbracciare il degno limite dei colli
navigare con la mente a scoprire valori smarriti
liberare lo spirito tra le essenze impercettibili
portate dal vento.
Lasciar entrare l'energia, la forza della semplicita',
la linfa vera della vita.
Vita che si affanna, lotta, esplode
vince ogni alterazione.
Vagare per riconquistare la felicita'
del quieto vivere.
Il pensiero di un poeta
Baita Barsi 2003
Il pensiero va:
ove una vetta regna,
ove l'aria inebria,
ove lo sguardo e' suddito di lei,
la bellezza coinvolgente della natura.
Ignorata da alcuni,
ammirata da altri,
natura che esulta e soffre.
Il pensiero va:
combatte e si esalta
nella vittoria
come nella sconfitta,
come un guerriero crede
e poiche' crede
si mostra nel suo coraggio,
nella sua vergogna.
Pensiero,
pensiero di un viandante,
pensiero dell'emozione
che s'illude.
S'illude che siano piu' forti i semplici
che gli assetati di potere.
Luce
novembre 2003
In quella luce opaca
che tenta di trovare spazio
io vivo e mi lodo delle mie battaglie.
Un'unica vincitrice, l'illusione.
Donazione
natale 2002
Sappiate donare voi stessi
voi che siete ricchi,
voi che sapete piangere,
voi che sapete ridere:
donate uno sguardo, un sorriso,
una parola.
Oppure donate semplicemente il silenzio
che accoglie mille parole.
Sappiate ingannare voi stessi, se serve,
ma non chi vi e' vicino.
Possiate essere felici.
E che almeno una volta
abbiate reso felice qualcuno.
Solitudine
ottobre 2003
A nulla porta la mia fuga
dalle ombre della sera,
dalle carezze del tuo viso
che fragile appare e forte.
I miei ricordi insorgono
a ricordare l'unica mia alleata.
Donna
ottobre 2003
Donna: una gemma,
una fiamma che arde e consuma,
un torrente tumultuoso,
un fiore che or si apre or si chiude.
Un raggio di luce infinita,
l'essenza della gioia e del dolore;
nel suo sguardo come in cielo
si puo' vagare per l'eternita'
senza meta trovare.
Nel suo sorriso ci si puo' smarrire.
La sua natura frivola,
o rigogliosa che sia,
da sempre sa dominare e conquistare.
Donna e' l'origine del bene e del male,
nel passato e nell'avvenire
per come sa amare
e sa ferire.
Quando lei nasce
ottobre 2003
Liberare lo sguardo mentre la mente vaga,
specchiarsi in una frazione di vita che si consuma
e coglierne l'essenza piu' profonda.
Aprire la finestra piu' celata,
liberare l'emozione,
per poi gridare lei, Poesia,
il seme della vita.
A Paola
Gocce di cristallo 31/12/2000
A te che sei uno scrigno di gocce di rugiada,
a te che hai accolto l'amarezza con dolcezza,
a te sii concesso di vagare nel firmamento
a incendiare la luna e a guidare gli animi solitari
in un'odissea di emozioni.
Sorriso
Cosa vi e' di piu triste di un sorriso prigioniero?
Solo chi ride per arrestare una lacrima
sa cosa vuol dire.
Dedica
Mia piccola margherita,
ogni tuo petalo
per me
e' essenza di vita.
A te, amore
Vorrei essere il sole
per sfiorare la tua pelle e baciare le tue labbra.
Vorrei essere la luna
per avvolgerti nel mio manto d'argento.
Vorrei essere il sonno
per donarti la pace.
Vorrei essere il sogno
per vegliare sui tuoi pensieri segreti.
Ricordo
agosto 2000
Il ricordo di quei giorni incerti
la voce di un angelo
spargeva ovunque tenere emozioni
porgeva il suo saluto all'ultimo raggio di sole
con canzoni funeste
o armoniose
i miei pensieri spesso ti appartengono
ammirevole amica
fonte di serenita'
per chi aveva sete di sinceri sentimenti.
A Paola
31 dicembre 2000
Tu
placida nota
di una sinfonia penetrante
non cessare mai di donarti
perche' la tua soavita'
penetra dove altre non sanno.
Vivacita'
dicembre 2000
Un giorno passato che non tornera',
il casuale incontro di lei,
una donzella dalle bizzarre fantasie,
i suoi occhi sprizzavano dolciamare emozioni.
Dalle sue labbra usciva sfrenata
la sua spensieratezza,
con stornelli pazzerelli
irrompeva nel mio cuore.
La sua estroversa e provocante immagine
mi trascino' con se' in un vortice cieco.
Improvviso
gennaio 2001
Attraversando la verde immensita'
ho sentito cio' che mai prima udii:
il silenzio squarciato dalla sferzata del vento,
l'ansimare dei miei passi,
il sordo rumore del soffice terreno calpestato.
Attimi
marzo 1999
In una decade,
alle porte del gelo,
una valle si trastulla
del caldo omaggio della natura.
Come desti da freddo perenne,
innumerevoli escursionisti
si saziano
senza sosta,
le risa si spandono fino all'alta cima.
Essa osserva stupita, quasi indignata.
Sono momenti insostituibili
nel tempo.
Aprimi
febbraio 2002
Se una lacrima
bussa alla tua palpebra
prima di farla entrare
vai a cercare un sorriso
nella valle dei tuoi pensieri
e conducilo alle tue labbra.
Donna
febbraio 2002
Dolce e seducente ragazza, fonte infinita di benessere:
ho tanto cercato la primavera,
l'incontrarti mi ha portato la brezza desiderata,
nel tuo viso si rispecchia il fior di ciliegio innocente,
dal tuo sorriso sgorga limpida acqua ristoratrice.
Come canto di usignolo la tua voce innalza il mio cuore,
dai tuoi occhi attingo bonta' e tenerezza.
Come un frutto donato, di te mi sono saziato.
Soli
febbraio 2002
Il primo sorgere dell'aurora ci sorprende,
ignari della sorte divoriamo ansiosi
il nostro grigio percorso.
Ci sentiamo smarriti nel paesaggio
vittima del civile progresso;
al di la' del varco
compare la verde distesa
ai piedi del gigante di roccia.
Sorge in noi lo stimolo
ansimante di giungere.
Ci innalziamo verso la sommita'
sfumata di bianco.
Poi la scoperta di un'acqua
pura, quasi miracolosa.
La maestosa vetta ci invita alla scalata ardita,
con rispetto le porgiamo il saluto,
lanciandole la nostra sfida.
Paese
novembre 2003
L'immensita' grigia si assottigliava, l'ansia mi divorava.
Poi lei, fonte di gloria
per chi la fortuna abbraccio'
e la mente uso',
ambigua Udine, citta' riscaldata
dal verde sconfinato regno della pace,
turbata solo dal gorgoglio di acque impetuose,
ultima borgata tricolore.
Ricca di nuove strade,
di miti personaggi dall'ambigua parola,
amarezza e rimpianto mi seguivano nel salutarla.
Tenerezza
maggio 2000
Spesso si ride
ma si ha le lacrime nel cuore.
La parola di un amico sa offrire la gioia perduta,
la vera amicizia e' come un lume che non muore mai.
Illumina i lati oscuri della vita.
Pensiero
maggio 2002
L'alba di un mattino
mi sorprese a lottare invano coi miei pensieri,
aspettavo che la mite luna
cedesse al sole maestoso.
Alcune nebbie mi accerchiavano.
Poi una luce smarrita,
uscita dalle porte del tempo
illumino' il cammino liberatore.
Non cedero' mai piu' alla febbre della gelosia.
Primavera
giugno 2002
Il caldo sovrano
arde nello specchio ceruleo,
la candida onda accarezza
la grigia distesa.
Dolci note, con umilta',
accompagnano soavi parole
lanciate nell'aria da infiniti messaggeri.
E' una melodia liberata
dalle labbra generose
che si insinua ovunque
sfiorando animi assetati.
La primavera e' sempre piu' viva
quando una lei trasmette la sua gioia.
Lei
agosto 2002
La grazia del suo viso.
Dal fendersi delle sue labbra
nasce splendente un raggio di sole nascente,
i suoi capelli si confondono con l'oro del tramonto,
gli occhi suoi sono due bagliori azzurri interminabili,
l'ondeggiare della sua figura
il mio sguardo sa conquistare.
Natura
Ove volano i miei pensieri
nascono i miei desideri,
un soffio di nostalgia
mi riempie di malinconia.
Il ricordo di lei,
una ragazza meravigliosa,
si impossesso' degli occhi miei,
che mai videro
gemma piu' preziosa.
Mente
settembre 2003
Veloci scorrono i pensieri,
frugano furtivi nei ricordi
che calmano la mia mente.
Melodia dolce sorge improvvisa,
mi sprona a proseguire
nell'oscuro cammino
forse ancora lungo.
La dolce voce tua
spazza via le nubi
che offuscano la mente
e danno ferite al cuore.
E' un sentimento forte,
ci tiene e ci terra'
uniti nel tempo,
con i pensieri.
Amplesso
Esposta a Miele, 1996
Una fiamma insaziabile arde nel tuo sguardo
provocanti trine scivolano via
bacio i tuoi cuscini voluttuosi
sfioro i tuoi sentieri levigati
divoro la loro superficie vibrante
giungo alla rosea foce
in quella ricciuta laguna penetro il mio lui
mi sorreggo ai tuoi imponenti scogli mordendone la cima
sigillo il tuo respiro al mio
mentre le tue membra sono un unico sussulto
parlano i nostri cuori
si uniscono i nostri semi.
Irruente smarrimento
Esposta a Miele, 1996
Un pensiero, un istante
i nostri sguardi sono vivi, le mani accendono i sensi
le tue labbra accolgono il desiderio delle mie
la tua pelle mi invita ad essere il suo profumo
i miei artigli si stringono ai tuoi cuscini
mentre i tuoi scorrono sui miei sentieri
le tue punte erette chiamano la mia bocca
il mio affanno incita la tua voracita' lungo il mio ventre
scuoti le mie membra
muore il mio respiro nelle tue insenature
le tue vive foci mi chiedono di essere goloso
nella tua voragine si smarrisce il mio lui
i nostri corpi diventano una sauna vibrante
la tua pelle sprigiona un'esalazione travolgente
l'essenza del piacere ci conduce ad un irruente smarrimento.
Tu
Esposta a Miele, 1996
Tu vento insinuante giungi ai miei sensi e li rapisci
tu che mi conduci alle foci della mia sensualita'
tu che aleggi in me come una farfalla su un fiore
tu che sei ingorda della mia pelle
tu che stringi la tua spiaggia ai miei conigli
tu che mi doni le tue vibranti barriere
tu che mi supplichi di violarti
tu che mi smarrisci nell'insaziabile laguna
tu che tremi e sussulti per poi gridare il tuo incolmabile desiderio
tu infinita parentesi di piacere
non privarmi mai della tua avida complicita'.
Festa dell'albero
Dodici scatti la grande ruota ha compiuto,
la croce del sovrano roccioso domina candida sulla piccola valle.
Indefiniti botanici si uniscono a vestire la nuda terra.
Risorge il popolo dall'alto fusto
e nell'aria vibrano delizia e amicizia.
Essenze inebrianti,
liberate come un eco dal piccolo rifugio.
E' un di' radioso per chi ama queste forme.
Eco di te
Capriglia, "Pietrasanta a Misura d'uomo"
Eco, eco intriso del firmamento,
soave e sinuoso l'occhio tuo,
raggiante e sfavillante lo sguardo
che mi riflette come diamante.
I mille giochi carezzevoli
scoccati dalle tue pupille
son raggi d'oro e vagano
a destare l'emozione nel cuore.
Creatrici del giorno e della notte mia,
le labbra tue divorano ogni distanza;
giungendo la' ove il cristallo piu' puro
e' sovrano, a donargli l'eterna ombra.
Inebrianti e invalicabili le tue sfumature:
narrano dell'arte
che l'eco di te
impone alla mia penna.
Alla mia piu' cara amica
Mia tenera cucciola,
mia magica fonte di beatitudine,
vorrei esser io a nutrire
ogni tuo istante di vita
con il sole e con la pioggia,
vorrei sciogliermi nell'aria
e trasportarti lontano.
Vorrei avvolgerti con mille certezze.
Vorrei... e saro' tutto cio'.
Faro' quel che e' nel mio potere,
umano e oltre,
per farti sempre sorridere.
La felicita' non e' una condizione ma un attimo
che avvertiamo quando ci e' sfuggito.
Per Francesca
Nemmeno nella visione piu' fatata
i tuoi occhi mi giunsero.
Quando l'onda del tuo sguardo
mi accarezzo' la fronte
e la mia fonte si riempi'
di immagini, pensai in loro
il segreto della beatitudine.
Nel mio vagare il cammino
s'e' protratto oltre il consentito,
affinche' il profumo del tuo animo
giungesse a deviarmi il passo.
Quel tuo sorridere libero'
squilli d'argento e di cristalli,
come cavalli bianchi
trainanti una carrozza d'oro.
I tuoi palpiti mi portavano
sulle ali del vento.
Gocce di rugiada e miele
mi furono offerte.
Riflessi infocati
mi cinsero il pensiero.
Tutto intorno divampo'.
Il muto paesaggio
che l'arte cullava,
il suo arto porse
alla mia bocca tremula:
speranza e sgomento mi han posseduto,
cullandomi nel mio tormento.
Per Miria
Nell'aurora si desta l'aria limpida
liberata dalla tua bocca.
Foce imponente di raggi d'oro e profumo di rose
i tuoi sentieri si propongono saldi e inviolabili.
La loro presa dona sicurezza,
i loro confini celiano una falsa leziosita'.
Mille fiori si destano nei prati,
come i tuoi pensieri che multicolori invadono l'universo.
La fonte zampilla, come spinta dalla tua voce
che si confonde in essa;
nel lago sorge la vita con le sue lotte
e lo specchio del tuo volto, palcoscenico luccicante
che narra di storie dolciamare coronate da sottili riflessi.
Ogni giorno la luce divampa e alla cupa vita si dona,
perche' donne come te, Miria, la rappresentano senza uguali.
Per Sandra
La prima volta, la prima volta che gli occhi tuoi
scivolarono nei miei, l'emozione divenne chiara:
la mia luna, tanto candida, si oscuro',
il mio lume si celo' dentro il tuo sole.
L'oro ti cingeva, l'arte ti apparteneva;
le tue rive, eterne fanciulle,
s'adagiavano sui miei prati fioriti.
Sogni lontani divennero miei.
Un sospiro fuggiasco si perse nei tuoi abissi,
e lento fu il mio vagare
intorno al tuo pontile senza approdi.
Or, or sei tornata
con lo sguardo immune (ahime') a quella notte avversa!
Il me rovente brama la tua stanchezza.
Ma la tua linfa e' fluida, tu sei serena
e priva di timore
Frasi poetiche
Non c'e' emozione che non sia degna di luce
frasi e poesie nascono da queste luci.
Navigando tra terre di sogno
la magia mi suggerisce pensieri.
(Gita al Lago di Bracciano del 7-8 maggio 2010)
Ogni mistero, se tale vuole rimanere,
deve soffrire di solitudine.
L'energia e la luce sono forze interiori
e pochi eletti sanno donarle con un'espressione
Cio' che si dona col cuore
e' linfa vitale per chi
ha sete di colore
Vale di piu' un istante di dolcezza
che una vita di emozioni sfuggenti
Cio' che il cuore dice e' pura energia
per la mente che sa ascoltare
Ove la luce muore v'e' la conoscenza
di chi sa filtrare il buio e renderlo chiaro
La sera spesso e' intrisa di carezze
liberate da animi puri
che tacciono e si donano
senza chiedere ne' luce ne' gloria
Tu, anima inquieta,
vola oltre l'infinito
e non fermarti.
Se non per unirti
ad un'altra anima
che come te
cerca tutto e niente.
Quando l'espressione dell'animo
e' un torrente tumultuoso
l'emozione, muta e rassegnata
narra di noi stessi.
La mente, cibo della nostra esistenza,
sa darci e toglierci le cose piu' vitali.
Un'espressione sa essere come palco di teatro,
un'emozione e' foce e essenza di vita,
un corpo armonioso e' ritratto d'arte che smarrisce.
Uomo tu danzi,
danzi con la donna,
con la gioia e col dolore,
con la vita e' col destino.
Danzi fino ad abbracciare il tuo limite
e giungere al tuo traguardo.
Vi sono emozioni che aleggiano nel quotidiano
senza che nessuno le raccolga, senza che nessuno
se ne sappia appropriare
per illuminare i sentieri dello spirito.
Vi sono parole che aleggiano in noi
a rivelare l'abisso che nascondiamo.
E' mia speranza che ogni lacrima
sia un seme che prima o poi germogliera'.
Vi sono espressioni che narrano lo scorrere del tempo
senza che esso le abbia intaccate.
E' un bene leggere in loro per vivere la vita.
Saper donare la luca a chi ha smarrito
la guida nelle tenebre.
Affinche' tutto attorno risplenda di noi.
Nello scrutare gli sguardi piu' limpidi
e i sorrisi piu' soavi
si smarrisce la ragione.
Solo l'amarezza ce la restituisce.
Quando il cuore bussa e la mente e' prigioniera
la realta' svanisce.
Se non vi e' piu' regola ne' ragione,
vi e' solo l'emozione.
Se una lacrima bussa alla tua palpebra
prima di farla entrare
vai a cercare un sorriso
nella valle dei tuoi pensieri
e conducilo alle tue labbra.
Saper coinvolgere e conquistare
e' concesso solo a chi
ha nella mente quel che ha nel cuore.
Amare e apprezzare cio' che si ha
e' da saggi.
Bramare e conquistare cio' che e' impossibile
e' da immortali.
Se la verita' fosse fuoco
si vedrebbero torce viventi
soffocate da sorrisi di pietra.
Cio' che la nostra mente puo' insegure
e' ben misera cosa
d'innanzi a cio' che l'animo puo' raggiungere.
Ove giunge la tua mente, manda anche l'animo.
Cosi' vivrai la tua stella cadente.
Amore e' speranza.
E' desiderio di esser raccolti
e di raccogliere.
Cio' che rende eterna un'emozione
e' la capacita' di apprezzare l'attimo fuggente.
Nessuna tortura e' piu' distruttrice
di dover soffocare il tuo cuore
in compagnia della tua anima gemella.
Cio' che si riceve in un istante
puo' essere poi difficile da restituire
in un'intera vita.
Il domani consuma il presente
e divora il passato.
Saper donare se stessi e' essenziale
se vogliamo essere qualcosa di piu'
di un fil di fumo nella storia.
Nel mattino che ti accoglie
spesso vi e' l'eco del tramonto.
Tendi la tua mente
e ne udrai il fragore.
Lettere del Poeta
Questa e' una raccolta dei testi piu' significativi di Andrea
"poeta".
Troverete sue note, appunti, lettere e osservazioni, tutte
rigorosamente anonimizzate.
Come potrete vedere, la figura femminile
e' anche qui molto rappresentata e le lettere a contenuto sentimentale
son quelle piu' numerose. L'animo femminile e' sempre un grande
ispiratore del nostro Andrea Barsotti.
A Dario Cecchini, amico di sempre
Alba del 14 ottobre 2007
Nelle aurore piu' terse della vita, si incontrano le menti creative e
briose, i guerrieri della luce che trasformano in straordinaria cosa
ogni evento anche il piu'anale. Caso straordinario, spirito eletto, e'
il Cecchini Dario. Ogni avversita', ogni tempesta, lui trasforma in
festa gioiosa. Tenacia e arguzia zampillano negli occhi suoi, armonia
belta' e schiettezza si esaltano tra le sue labbra seduttrici, il suo
cuore da' calore a chi lo incontra. Calore buono, come il fuoco che
sapientemente usa per trasformar la ciccia in poesia. Ciccia che grida
di gioia e frenesia. Amico mio presente in me, ne' tempo ne' notte
potranno mai oscurare la luce che, col fuoco e col tuo cuore, riesci a
donare agli altri.
Ad una dolce ignota fanciulla
Gennaio 2008, di sera
Quando odi il sole cantare.
Quando piu' dolcezza ti vive attorno.
Quando nell'aria c'e' profumo insistente ma leggero,
impercettibile, che non sai definire.
Quando vi e' la magia che ti possiede,
ecco che devi fermarti.
E prendere atto che dove passa il tuo respiro,
mia amica, niente rimane com'e'.
Seguo questo vagare come fosse impalpabile arcobaleno.
Come fosse... ma lo e'!
L'invernale carezza non sfiora le gemme toccate
dalla brezza del tuo sorriso, e come fossero
voce e porta dell'animo mio,
alla soffice e libera tua parola si placano.
La mente mia non trova respiro e tace.
Appagata.
Ad un ignoto amico di Andrea
Natale 2007
Il vento del tempo trasporta il cammino, le nostre mani guidate da
cuore e mente crescono e si disperdono, maturano. Come guerriero nel
sole tu pensi sereno, quando altri si affannano, lotti quando intorno
c'e' quiete e indifferenza, gioisci in silenzio se una mano amica cerca
la tua. Edificare e' la tua linfa, i tuoi passi a tratti fuori dagli
schemi, non ti curi delle domande dei tuoi compagni. ;Ma non le ignori,
consapevole che ogni mattone posato e' una fonte di freschezza. Non
ti fermi e ascolti... ascolti il suono dei frutti che maturano, e non
guardi indietro. Al tuo cospetto, altri sono viandanti smarriti negli
allori. Ma v'e' e vi sara' sempre chi seguira' la tua ombra, fiero di
arricchire i tuoi pensieri.
A Silvia
17 agosto 2005, quasi mezzogiorno
Non si puo' respirare il tuo volto e rimanerne immuni, la tua anima
e' gemella dell'infinito e fugge da te una sinfonia di emozioni. Un
reggimento d'onde di mare. Carezze nel vento. E il canto dell'usignolo
si confonde con quello dell'aquila. Le tue lacrime e i tuoi sorrisi
sanno dove rifugiarsi e per le tue cosce c'e' sempre posto nell'animo
mio.
A Serena
Indescrivibile Serena, la penna che scorre sara' d'ora innanzi lo
strumento col quale mi sento di parlarle. Nel mio primo approccio sento
di esser stato goffo e di aver avuto fretta nel darle del tu, mi perdoni
se non ho ben valutato la sua distinta persona. Lei e' giovane, forte,
elegante come una quercia che sta irrompendo in una foresta straniera.
Dimenticavo di presentarmi: mi chiamo Andrea Barsotti e mi rifletto in
quel personaggio che nel giorno di ieri, 30 luglio 1997 alle ore tredici
e quattro minuti, si e' permesso di fermarla per donarle un misero
foglietto.
Quelle poche frasi sono giunte dall'animo mio ed e' mia speranza che
siano entrate attraverso una qualsiasi porticella nascosta in lei, lei
che racchiude una luce di certo privata al firmamento. Io sono solo
un'ombra nell'ombra del suo piu' misero bagliore, e non m'importa quale
sia la differenza tra noi. Sento che sto guardando verso un abisso piu'
grande dei molti che ho ammirato fino ad oggi...
Non sono solitamente molto umile: se ho consumato molti tormenti
prima di avvicinarla, e' perche' so che lei e' un qualcosa di piu'.
Serena, in questo momento lei legge, sorride, riflette; forse viene
invasa dall'incomprensione per questo scritto inusuale, probabilmente
inopportuno. Non so trattenere la mia penna: abituata solo a misere
parentesi intrise di frivolezza, adesso e' risorta incontrando la sua
natura. Ed esulta, anche se con eleganza, cercando di trasmetterle
un'emozione indecifrabile che e' sorta contemplando un miraggio di cui
si narrava nei secoli scorsi.
Lei si riflette nelle stelle piu' vive o in quel raggio di sole che
compare dopo una pioggia; sa travolgere e rapire come un torrente
che improvvisamente diventa fiume. Lei oleggia in quell'essenza che
abbraccia chi varca l'entrata di un bosco in risveglio, lei e' un
ritratto creato con tanta raffinatezza che illude di appartenere a
qualche civilta' scomparsa. Vorrei continuare in questa irruenta
evasione ma il mio pensiero mi impone di tornare alla semplicita' e
di trattenere quelle domande che sarebbero come un ospite che entra
senza bussare.
La lascio ai suoi pensieri che spero di non aver
smarrito. Non so come saranno i miei prossimi giorni, e non voglio
saperlo.
A Silvia
Silvia, umile bagliore: le ombre della sera avvolgono tutto fuori dal
mio vetro, ed io mi ritrovo con la valle dei miei pensieri invasa da
tanti e tanti fiori di ogni forma e bellezza. Fiori che hanno fatto
battere il mio cuore e volare il mio pensiero oltre l'infinito.
La speranza e' unica ad accomunare tutte queste visioni un po' dolci e
un po' amare, la speranza e l'illusione sono gli unici frutti che ho
raccolto sfiorando i fiori della mia valle. Io, giunto ai trentaquattro
anni, mi sento spesso dire che Andrea il poeta e' un furbo che confonde
le donne con le poesie e poi ne approfitta sferzando il colpo finale.
Ahime', non e' vero, io non sono mai riuscito a colpire come avrei
voluto!
Sappi che il cinque di febbraio, alle nove circa, ho capito, guardandoti
con una attenzione che prima ti avevo negato, che tu sei in buona
misura cio' che inseguo da una vita. Tu che mostri una semplicita' che
sfiora ogni limite, tu che umilmente ti adoperi nel tuo lavoro. Silvia,
dentro tu possiedi quel calore con cui tutte le altre mi han sempre
illuso senza che neanche lo possedessero. Tu come un rivolo d'acqua di
montagna, sai dissetare in un flusso continuo. Non si puo' desiderare di
piu' da una donna, e' inutile cercare il sole piu' caldo o l'acqua piu'
spumeggiante se poi essi si esauriscono; quando una dolce parola esce
dall'animo e non riesce a farsi seguire da altre, e' segno che essa e'
talmente schietta da frenare il sentimento che l'ha evocata. Tu piccola
stella non guardare quei lampi accecanti che ti circondano, sappi che la
tua luce puo' essere fonte di vita. Tu con il tuo animo e la tua mente
pura, puoi brillare a illuminare la tua lunga strada. E anche quella di
un poeta che insegue diamanti da una vita.
A Silvia
Io che vivo a volte in mezzo a sfavillanti gioielli,non sono che un
modesto ragazzo che vive del suo lavoro, che non sa darsi un traguardo
definito, che in passato si e' visto in un fantasioso palcoscenico con
moglie e figli, indaffarato a lavorare e a scrivere libri.
Cio' e' rimasto fantasia: mi rendo conto che solo non posso stare, e
ricordando i miei sogni passati devo aprire la mia mente e cercare
che si realizzino. Silvia, leggi queste mie frasi ripetutamente: ho
evitato di usare troppo romanticismo perche' voglio avvicinarmi a te
con serieta' e modestia. Aspetto con ansia un tuo gesto o una tua
parola.
A Silvia
Sono le 22,09 del 24 febbraio ed io ho cercato di evadere da te, dolce
e pura Silvia. Ecco che dopo aver ascoltato e ammirato la Donna che
vive in una atmosfera lontanissima, ho deciso di dissetarmi della tua
immagine. Stamane, dopo la lunga sete di te, ti ho avvicinato per avari
istanti. E quando la tua mano sinistra ha stretto la mia mano sinistra,
ho sfiorato l'universo. Tutto il giorno e' trascorso nell'inquietudine
piu' fanciullesca ed ora sono innanzi alla tua mente, al tuo giudizio,
alla tua profonda sensibilita'.
Silvia, ho il dubbio che la mia fede sia fioca tanto da non riuscire
a giungere ove vorrebbe, eppur essa e' legata al mio cuore che ora
palpita e desidera vederti. Tu doni a me uno spiraglio di luce fioca
ma ben nitida, tu hai un animo sconfinato come l'oceano, tu aleggi
nel sereno piu' terso, tu potresti dissetare quell'umanita' che non
conosce purezza d'animo, tu conchiglia echeggi il fragore dell'onda
placida e inarrestabile, tu sei totalmente inattaccabile dalla falsita',
dalla mediocrita', dalle menzogne. Io temo di urtare il tuo io con
queste lettere cosi' irruente e ispiratrici alla meditazione. Non voglio
rinunciare alla speranza, alla luce, all'aria piu' pura, al calore
piu' forte. La rassegnazione bussa spesso alla porta delle mie valli
nascoste; spesso e con rammarico le ho dato libero passaggio. Ma questa
volta mi sento di esser piu' vicino di quanto sia mai stato a respirare
l'infinito, ad abbracciare l'immenso. Ecco che un coro di angeli da
dentro la mia radice mi esorta e da' forza alla mia penna che scorre
senza cercar strofe o dolcezza. Ma semplicemente tutta la nebbia e
l'emozione rovente che regna in me, vorrei esser dolce e romantico
vorrei liberare le note piu' magiche ma ahime' con te non riesco. Tu
sei diversa e perdonami se lo ricordo spesso. Tu angelica creazione
non puoi esistere solo per donare umanita' e silenzio, tu con la tua
rara natura non puoi che affiancare l'incertezza tramutandola in muro
invalicabile, tu puoi sfiorare una fiammella e farla divampare in un
rogo insaziabile. Credimi se dico che tu liberando la tua forza puoi
sconvolgere e appagare l'eternita' dell'umano pensare nell'avvenire.
Silvia e' giunto il momento di lasciarci, con mio dolore. Non oso
interrogare le lancette; e in fondo, che le interrogo a fare? Di fronte
a te e' il tempo. Scompare e giunge tutto cio' che io disperavo di
trovare, ed ora che l'ho davanti devo trattenermi nel viverlo con
fierezza e forza.
Ti prego di donarmi una carezza mentre mi pensi. Tuo Andrea,
soave e sinuoso l'occhio tuo,
raggiante e sfavillante lo sguardo
che mi riflette come diamante.
I mille giochi carezzevoli
scoccati dalle tue pupille
son raggi d'oro e vagano
a destare l'emozione nel cuore.
Creatrici del giorno e della notte mia,
le labbra tue divorano ogni distanza;
giungendo la' ove il cristallo piu' puro
e' sovrano, a donargli l'eterna ombra.
Inebrianti e invalicabili le tue sfumature:
narrano dell'arte
che l'eco di te
impone alla mia penna.
vorrei esser io a nutrire
ogni tuo istante di vita
con il sole e con la pioggia,
vorrei sciogliermi nell'aria
e trasportarti lontano.
Vorrei avvolgerti con mille certezze.
Vorrei... e saro' tutto cio'.
Faro' quel che e' nel mio potere,
umano e oltre,
per farti sempre sorridere.
i tuoi occhi mi giunsero.
Quando l'onda del tuo sguardo
mi accarezzo' la fronte
e la mia fonte si riempi'
di immagini, pensai in loro
il segreto della beatitudine.
Nel mio vagare il cammino
s'e' protratto oltre il consentito,
affinche' il profumo del tuo animo
giungesse a deviarmi il passo.
Quel tuo sorridere libero'
squilli d'argento e di cristalli,
come cavalli bianchi
trainanti una carrozza d'oro.
I tuoi palpiti mi portavano
sulle ali del vento.
Gocce di rugiada e miele
mi furono offerte.
Riflessi infocati
mi cinsero il pensiero.
Tutto intorno divampo'.
Il muto paesaggio
che l'arte cullava,
il suo arto porse
alla mia bocca tremula:
speranza e sgomento mi han posseduto,
cullandomi nel mio tormento.
liberata dalla tua bocca.
Foce imponente di raggi d'oro e profumo di rose
i tuoi sentieri si propongono saldi e inviolabili.
La loro presa dona sicurezza,
i loro confini celiano una falsa leziosita'.
Mille fiori si destano nei prati,
come i tuoi pensieri che multicolori invadono l'universo.
La fonte zampilla, come spinta dalla tua voce
che si confonde in essa;
nel lago sorge la vita con le sue lotte
e lo specchio del tuo volto, palcoscenico luccicante
che narra di storie dolciamare coronate da sottili riflessi.
Ogni giorno la luce divampa e alla cupa vita si dona,
perche' donne come te, Miria, la rappresentano senza uguali.
scivolarono nei miei, l'emozione divenne chiara:
la mia luna, tanto candida, si oscuro',
il mio lume si celo' dentro il tuo sole.
L'oro ti cingeva, l'arte ti apparteneva;
le tue rive, eterne fanciulle,
s'adagiavano sui miei prati fioriti.
Sogni lontani divennero miei.
Un sospiro fuggiasco si perse nei tuoi abissi,
e lento fu il mio vagare
intorno al tuo pontile senza approdi.
Or, or sei tornata
con lo sguardo immune (ahime') a quella notte avversa!
Il me rovente brama la tua stanchezza.
Ma la tua linfa e' fluida, tu sei serena
e priva di timore
Alba del 14 ottobre 2007
Gennaio 2008, di sera
Quando piu' dolcezza ti vive attorno.
Quando nell'aria c'e' profumo insistente ma leggero,
impercettibile, che non sai definire.
Quando vi e' la magia che ti possiede,
ecco che devi fermarti.
E prendere atto che dove passa il tuo respiro,
mia amica, niente rimane com'e'.
Seguo questo vagare come fosse impalpabile arcobaleno.
Come fosse... ma lo e'!
L'invernale carezza non sfiora le gemme toccate
dalla brezza del tuo sorriso, e come fossero
voce e porta dell'animo mio,
alla soffice e libera tua parola si placano.
La mente mia non trova respiro e tace.
Appagata.
Natale 2007
17 agosto 2005, quasi mezzogiorno